cenni storici

Il Mulino Parisio prende il nome da una famiglia nobile di

Bologna, ed inizialmente quando sorse nel XVII secolo era

utilizzato come stazione di posta per il cambio dei cavalli. Nel

1700 si trasformò in un mulino per cereali; la stazione di posta

si trasferì in locali attigui. il mulino faceva parte di una linea

di mulini che utilizzava l'energia idraulica delle acque del

canale Savena: Mulino de' Foscherari, Mulino Parisio, Mulino di

Frino,Mulino della Misericordia. L'acqua proveniente

dal torrente Savena è captata presso la chiusa di S. Ruffillo e

raggiunge il Mulino Parisio ad una distanza di 2,85 km.

Il mulino ha funzionato fino al 1983, quando era comunque

già stata introdotta l'elettricità quindi è stato l'utimo mulino

attivo nella città di Bologna. Si trattava di un mulino ad

acqua a ruota orizzontale e poteva macinare grano,

granoturco, cereali minori e castagne; un mulino povero

per un'economia di sussistenza. Del mulino ora rimane solo

la sagoma esterna e la ciminiera, destinata nel 1800 a

produrre energia con il vapore in caso di siccità e ad

allontanare fumi dei materiali bruciati allo scopo.

Diverse famiglie si susseguono nella gestione del mulino;

nell'utima fase c'era anche un commercio all'ingrosso

di cereali. Negli anni 30 i ragazzi facevano il bagno nelle

acque profonde del canale Savena e la zona Parisio-S. Ruffillo era per diversi Bolognesi addirittura una località di villeggiatura...